Cimitero monumentale di Caltanissetta – Foto di Mauro Fornasero

Il Cimitero Monumentale “Angeli” di Caltanissetta sorge, alla fine dell’Ottocento, nella parte meridionale della città, a ridosso della Chiesa di Santa Maria degli Angeli, del Convento dei frati Minori Osservanti e del Castello di Pietrarossa. Rimasto immune dall’editto napoleonico del 1804, rappresenta uno spazio di grande interesse culturale, testimone attuale dello sviluppo urbanistico della città e specchio della gerarchizzazione della cittadinanza dell’epoca. Esso, infatti, ospita, accanto agli omologati sepolcri della gente comune, cappelle funerarie “gentilizie” di pregevole valenza architettonica ed artistica. Al suo interno viene cosi snodandosi un vero e proprio percorso monumentale, unico nel suo genere per il chiaro esempio che fornisce della cultura eclettica del tempo, ove può ammirarsi la costruzione di immobili che, prendendo spunto da stili diversi ‑ nella specie neoclassico, neogotico ed egizio ‑ riescono a rendersi appropriati alla funzione cui sono destinati a alla loro collocazione urbana. Alla loro costruzione hanno partecipato architetti, ingegneri, scultori, scalpellini e manovalanze particolarmente stimate, tra cui merita ricordare, l’ing. Pasquale Saetta, noto per la realizzazione della facciata della chiesa di San Sebastiano, a cui si devono le cappelle gentilizie Giarrizzo ‑ Falduzza ‑ Difìglia ‑ Trigona della Floresta ‑ Calafati ‑ Arcangelo Maurelli; l’ing. Alfonso Barbera per la costruzione delle case sepolcrali Amato e Salvati ‑ Mazzone ‑ Messina Sapienza; l’ing. M. Nuara dedicatosi alla facciata della tomba Morillo di Trabonella “ricavata da una cavità della roccia di Pietrarossa forse un’antica stanza del castello”. Ed ancora, tra gli scultori, il Biangardi con le quattro statue realizzate per le cappelle Giarrizzo, Falduzza e il Tripisciano, che ha lasciato pregevoli testimonianze, quali i busti della baronessa Angelina Giordano Lanzirotti e del barone Guglielmo Luigi, siti innanzi alla tomba della famiglia Lanzirotti e la Madonna col Bambino che si trova nella cappella gentilizia Testasecca. La riconsiderazione del ruolo e dell’immagine del cimitero passa attraverso un attento progetto di recupero dell’intero quartiere Angeli, facendo riconquistare i margini perduti della città, attraverso la sua immissione all’interno del giuoco urbano.

(Fonte del testo: www.sicilie.it)

Foto di Mauro Fornasero

Fonte: Pagina Facebook

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