Villa Fiocchi
DATI STORICI CRONOLOGIA DELLE PRINCIPALI FASI COSTRUTTIVE:
1922 circa – Redazione del progetto
XX (inizio) – Costruzione
1943 – L’edificio viene danneggiato dai bombardamenti aerei della seconda guerra
Notizie storiche:
La famiglia Fiocchi, originaria di Lecco, giunta in Sicilia sul finire dell’Ottocento, si trasferisce a Caltanissetta intorno al 1910. L’inizio del nuovo secolo vide i proprietari protagonisti della vita economica e sociale della città, essendo gli stessi fondatori dell’omonima ditta, impegnata nella gestione di alcune zolfare del nisseno: Bosco, Tumminelli, Gessolungo, Trigona, Rabbione. Il progetto fu redatto, probabilmente, nel 1922 dall’ing. Giuseppe Fiocchi, in collaborazione con il padre ing. Giacomo, secondo uno stile “liberty” che riecheggiava le ville delle colline lombarde del periodo ed è ipotizzabile che fu influenzato dai suggerimenti del nipote, architetto Mino Fiocchi, progettista di diverse dimore milanesi del periodo. Nei documenti d’archivio l’immobile, ed in particolare nella voltura del 14 /02/1933, viene classificato come “Casa con cantina», costituita da dieci vani al piano terra, sei al primo e due nel sottotetto, intestato a Fiocchi Angelo e Carlo, figli di Giacomo. Nel luglio del 1943 fu danneggiato dai bombardamenti aerei della seconda guerra, come risulta dalle osservazioni dell’Ufficio del Genio Civile del 16/02/1956, riportate nello stesso documento (Archivio di Stato di Caltanissetta, Fondo Vecchio Catasto Fabbricati, Caltanissetta, busta 132 partita 26470). Successivamente il bene fu trasmesso in eredità all’attuale proprietario Giacomo Fiocchi. Considerato che sui prospetti sono ancora presenti evidenti tracce dei bombardamenti, visibili anche in alcune foto storiche, si evince che l’immobile, nonostante i danni subiti, sia rimasto nella sua totalità integro. Dal primo dopoguerra in poi il piano terra della villa è stato sede di istituti scolastici; in tempi recenti ha ospitato una scuola privata di musica.
DATI AMMINISTRATIVI:
PROPRIETÀ ATTUALE: privata
USO ATTUALE: B&B
VINCOLI: In fase di apposizione vincolo d’interesse storieco-artiistico ed architettonico ai sensi del D.Lgs.n.42/2004.
DATI DESCRITTIVI STATO DI CONSISTENZA: Buono.
L’immobile è stato recentemente restaurato.
IMPIANTO PLANIMETRICO: Schema a blocco di forma quadrata.
RAPPORTI AMBIENTALI: L’edificio fa parte di un isolato ubicato in una zona caratterizzata dalla presenza della stazione ferroviaria, costruita nel 1878 nel piano Raitano (l’odierna piazza Roma) e dalla villa Mazzone. Il prospetto principale si affaccia a nord su via Cavour, asse urbano di collegamento tra la piazza Roma e la via Napoleone Colajanni, su cui prospetta la scalinata Silvio Pellico che fa da sfondo visivo all’asse urbano. Volumetricamente la villa non emerge rispetto agli altri edifici che costituiscono l’ isolato i quali presentano caratteristiche dimensionali omogenee.
A sud si apre su un giardino di pertinenza che gode di ampia visibilità poiché confinante con uno spazio privo di costruzioni, adibito a parcheggio degli autobus extraurbani.
La presenza di villa Fiocchi in questa zona, interessata dalla presenza di altre costruzioni coeve, quali la vicina villa Mazzone e nei dintorni quelle Benintende e Tumminelli-Testasecca, documenta un momento del gusto estetico presente alla fine del secolo XIX, in cui viene riscoperto il gusto dell’abitazione suburbana come luogo di piacere e di ozio, ove è fondamentale la nuova concezione di apertura verso l’esterno, con i giardini che diventano un tramite insostituibile tra la casa e la natura stessa.
DESCRIZIONE: L’edificio, simmetrico rispetto all’asse della facciata, si compone sul prospetto principale di due elevazioni, più una terza limitata al sottotetto; il fronte retrostante presenta un piano seminterrato collegato al giardino, sviluppato a quota inferiore, cui si accede attraverso una porta e un’ampia apertura ad arco a tutto sesto. Le aperture del piano terra, a sesto ribassato, e del primo piano, ad arco a tutto sesto, sono definite da cornici in conci di tufo calcarenitico. Insoliti i due balconcini con parapetti in legno sostenuti da mensoloni intagliati, realizzati con lo stesso materiale.
Di particolare rilievo le bifore presenti sui due fronti e una fascia con decorazione a motivi fitomorfi che percorre l’intero edificio, le quali conferiscono nell’insieme una sobria eleganza ai prospetti. La copertura a tetto è caratterizzata dall’appoggio su singole travi in legno che si sposano in modo armonioso con la decorazione sottostante, dando un aspetto di unicità al manufatto. La struttura, in muratura continua, è articolata all’interno, secondo un asse centrale costituito da un ampio corridoio longitudinale su cui si aprono le camere.
La villa è recintata, sul fronte nord, da un muretto originario in mattoni e pietra su cui poggiava una cancellata che, come si apprende dall’attuale proprietario, sarebbe stata successivamente rimossa e donata dalla stessa famiglia Fiocchi al regime fascista, durante la campagna “ferro alla patria” del 1941. Unico residuo i due cancelletti d’ingresso da cui si accede, tramite un piccolo slargo, all’interno della villa, e la ringhiera della scalinata interna, adiacente il fronte ovest; dall’altro ingresso, loca-lizzato ad ovest su via Rochester, si accede al giardino, attraversato da una stradella carrabile che consente di raggiungere l’ingresso retrostante della villa.
L’impianto del giardino è nel suo insieme particolarmente semplice. Si estende su un’area di forma irregolare ed è costituito da due parti distinte: il giardino «utilitario», antistante il prospetto posteriore del fabbricato, coltivato ad agrumeto con piante di limoni e arance, ed il giardino estetico, che si sviluppa nella parte ovest, costituito da alberi ad alto fusto, quali pini e palme che, insieme alle altre piante, creano la presenza di spazi ombreggiati sotto cui insistono i resti di un gazebo in ferro. In origine il giardino era più esteso, successivamente parte dell’area è divenuta demaniale per la costruzione della via Rochester.
Fonte: Ilma Spinelli e Daniela Vullo