Caltanissetta

La storia di Caltanissetta
In base alle varie fonti, la storia di Caltanissetta ha inizio nel vasto intervallo che va dal V al III millennio avanti Cristo. Si risale a questo periodo in base alla presenza di ritrovamenti risalenti all’età del bronzo e di sepolcri a camera scavati nella roccia.
Anche l’individuazione del primo nucleo urbano è controversa. C’è chi afferma che sia quello del villaggio di Sabucina, chi quelli di Gibil Gabib, Vassallaggi e Capodarso, siti che i pochi abitanti finirono per abbandonare per trasferirsi nell’attuale territorio della città.

Al di là di ciò che si può dedurre dai vari testi, la storia “documentabile” di Caltanissetta ha inizio nel 1086 (alcuni sostengono 1087), ovvero quando la città, fino a quel momento araba, viene conquistata dai Normanni.

Volendoci soffermare sulle parole di Goffredo Malaterra (monaco benedettino dell’abbazia di Saint-Évroult in Normandia. Autore di cronache dell’XI secolo) che scrive: “…Calatanissa, quod nostra lingua interpretatum resolvitur castra foeminarum…” sembrerebbe che a essere conquistata non sia stata la città ma il “castello delle femmine”, ossia il Castello di Pietrarossa. A quell’epoca la città, che si estendeva nella pianura tra Zibili e il Castello di Pietrarossa, contava circa 9.000 abitanti divisi quasi equamente tra musulmani e cristiani. Abitanti che, nel corso degli anni, dovettero trasferirsi nelle adiacenze del Castello a causa delle acque piovane che “discendendo impetuose dal versante sud-est di S. Anna, la inondavano, la danneggiavano, la distruggevano sì da formare burroni e precipizi” (1). Conseguentemente a questo trasferimento Federico II stabili che la nuova sede parrocchiale fosse quella di Santa Maria la Vetere (Santa Maria degli Angeli) togliendo così la cura delle anime all’abate di Santo Spirito.

È ancora la furia delle acque a cacciare per l’ennesima volta gli abitanti di Caltanissetta, i quali vedranno distrutte le loro abitazioni ab imi fundamentis. Da qui, una serie di cambi di sedi parrocchiali: da Santa Maria la Vetere a Santa Domenica, a San Domenico (1518), all’attuale Cattedrale Santa Maria la Nova (1570).

A quell’epoca la città era divisa in quattro quartieri: Santa Flavia (Badia o Santa Croce), San Rocco, Provvidenza (Zingari o Furchi), San Francesco. Al centro di questi quartieri, la chiesa di Santa Maria la Nova e la chiesa di San Sebastiano.
Dal punto di vista politico, dopo la conquista di Ruggero I di Sicilia [vedi lo schema dei re di Sicilia], nel 1407 passò ai Moncada di Paternò fino alla soppressione della feudalità in Sicilia, nel 1812. Nel 1718 Caltanissetta partecipò attivamente alla rivolta antisavoiarda in Sicilia, riuscendo ad allontanare l’esercito sabaudo dalla città. Nel 1816 (periodo borbonico) Caltanissetta fu elevata a capoluogo di provincia.

Nel 1820 si rifiutò di partecipare ai moti liberali siciliani però nel 1848-1849 aderì alla rivoluzione, seguì le sorti della Sicilia, e venne annessa al Regno d’Italia nel 1860. In questo periodo storico la città visse un grande boom economico grazie ad un’intensa attività mineraria. Il lavoro di miniera, se da un verso diede prosperità ai nisseni, dall’altro procurò parecchie morti. “Presto l’angelo cattivo scelse la mia città come teatro di una nuova tragedia: nella miniera di Trabonella lo scoppio del grisou procurò la morte di ben quarantadue minatori. Caltanissetta era in ginocchio. Non c’era famiglia che non avesse perso almeno un parente in quel mese maledetto. (2)
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Caltanissetta fu bombardata (7-10-11-13-17 luglio 1943) e poi conquistata dalle forze anglo-americane (18 luglio 1943).

Il patrono della città è San Michele Arcangelo, la cui festa si svolge il 29 settembre.

(1) Giovanni Mulè Bertolo in Caltanissetta nei tempi che furono e nei tempi che sono.

(2) Salvatore Paci in Il Codice Moncada

Territorio:

Caltanissetta si estende in un’area che domina l’intera Valle dell’Imera Meridionale. Dal punto di vista morfologico ha le stesse caratteristiche del territorio che la circonda, quindi aspetto molto aspro e di composizione calcareo-argillosa. La città sorge nella conca formata tra i colli Sant’Anna, Monte San Giuliano e Poggio Sant’Elia.

Clima:

Il clima è di tipo continentale, secco d’inverno e ventilato, d’estate. Le nevicate sono rare e le piogge si concentrano in inverno e inizio primavera, assenti in estate.
Le temperature oscillano dai 10 gradi invernali (con picchi appena inferiori allo zero) ai 35 gradi estivi (con picchi di 44-45 gradi).

Curiosità:

Caltanissetta è la città alla quale lo scrittore nisseno Salvatore Paci ha dedicato la trilogia “Sottoterra“. Ecco da quali thriller è composta:

Qui di seguito i booktrailer di questi tre romanzi:

 

Biglietto di andata e ritorno: 

2012:

Il codice Moncada:

 

Nevicata del 6 gennaio 2017 a Caltanissetta:

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